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Festival F-Light – Firenze capitale della luce

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Dopo il grande successo delle scorse edizioni, nel mese di dicembre Firenze è accesa con “F-Light”: il Firenze Light Festival che ha rivestito di una nuova luce i monumenti e le piazze della città.

Il nostro reportage inizia da un importante icona della città, diventato simbolo di collegamento tra popoli, città e culture diverse, tra passato e futuro, in grado di far riflettere sulle frontiere di oggi e di ieri e sul fenomeno delle migrazioni, Ponte Vecchio sarà illuminato dal progetto di videomapping sviluppato da IED – Istituto Europeo di Design in collaborazione con UNHCR. Sulla superficie di Ponte Vecchio i rifugiati diventano stelle cadenti, a rappresentare bambini, donne e uomini costretti a fuggire da guerre e persecuzioni, mentre i fiori rappresentano la possibilità di iniziare una nuova vita dignitosa in un posto sicuro. Il progetto creativo sviluppato dagli studenti dell’Istituto Europeo di Design ha dato vita inoltre a una sorta di viaggio tra epoche diverse, tra scenari vicini e lontani. L’installazione luminosa ricostruisce graficamente città identificative di culture, religioni e usanze differenti, fondendole con l’architettura rinascimentale del ponte: le linee che richiamano le formelle marmoree tipiche delle basiliche fiorentine lasciano spazio a forme di stampo contemporaneo, traducendo il passato nel presente (e viceversa).

Anche quest’anno torna Dimora Luminosa che illuminerà la facciata della Basilica di Santo Spirito, in Oltrarno, con le opere dei partecipanti alla open call lanciata da IED Firenze sul tema delle “frontiere” a cui hanno risposto 15 realtà fiorentine tra scuole, asili, associazioni e centri anziani, producendo oltre 200 elaborati: il più giovane autore ha 8 mesi, il più anziano 100 anni.

La Frontiera è anche un orizzonte, un obiettivo o meglio 17 obiettivi globali, quelli dell’Onu che hanno illuminato la Torre di Arnolfo, il 2030 l’anno entro il quale raggiungerli, porre fine alla povertà e alla fame, arrestare il riscaldamento globale, ridurre la pressione umana sulla natura, garantire prosperità e pace: con la luce Firenze ha provato a sollecitare tutti a impegnarsi per un futuro più luminoso.

A Palazzo Medici Riccardi nel Cortile del Michelozzo troviamo l’instalalzione “Limen”, parola latina che indica la soglia, il principio, l’inizio, composta da sette luci che emanano raggi luminosi illuminando così degli specchi sul pavimento e creando un gioco di riflessi. Grazie a degli speciali sensori, il visitatore, oltrepassando la soglia di luce, è stato protagonista dell’installazione, interagendo con il movimento dei fasci di luce. Il progetto è stato curato di Olo Creative Farm, in collaborazione con Città Metropolitana di Firenze.

La Camera di Commercio invece è stata il naturale palcoscenico di una riflessione sulle grandi tematiche economiche e del lavoro: un video-mapping sulla facciata di Piazza Mentana ha raccontato con una cascata di lettere e numeri la storia della Camera di Commercio di Firenze, dalle radici storiche agli obiettivi  futuri. Le proiezioni sono state accompagnate da una speciale illuminazione sulla facciata di Lungarno Diaz: un evento che si è protratto fino 9 di gennaio, giorno di inaugurazione del Palazzo.

Sulla facciata della basilica agostiniana di Santo Spirito è tornata “Dimora Luminosa”, con la proiezione delle opere dei partecipanti alla open call lanciata da IED sul tema delle “frontiere” a cui hanno risposto 15 realtà fiorentine tra scuole, asili, associazioni e centri anziani, producendo oltre 200 elaborati: il più giovane autore ha 8 mesi, il più anziano 100 anni. Il progetto è stato curato di IED in collaborazione con The Fake Factory.

Tra i luoghi coinvolti da F-Light anche Palazzo Medici Riccardi, con una installazione nel Cortile del Michelozzo: “Limen” per gli antichi latini è la soglia, l’inizio, il principio. Sette luci da un raggio luminoso illuminano degli specchi sul pavimento, creando un gioco di riflessi. Grazie a degli speciali sensori, il visitatore, oltrepassando la soglia di luce, è stato protagonista dell’installazione, interagendo con il movimento dei fasci di luce. Il progetto è stato curato di Olo Creative Farm, in collaborazione con Città Metropolitana di Firenze.

Sempre a cura di Olo Creative Farm la speciale illuminazione della Torre di San Niccolò.

Sulle volte della loggia del Mercato Nuovo, la “loggia del Porcellino”, tre artisti hanno portato avanti un’indagine a più voci sulle metamorfosi della luce, diverse tecniche di “intrappolamento” che  colgono la luce e la orientano rendendola “forma”. Una multi installazione con le opere di Yannis Kraniditios, RaumZeitPiraten e Jose Angelino.

Hanno trovato posto anche le fiabe nella proiezione sulla Basilica di San Lorenzo, divenuta tela per un racconto fantastico: una fiaba silenziosa, dove passato e presente convivono. Protagonisti giganteschi balene e dirigibili, in un Nord idealizzato e lontano. E poi uccelli, animali, insetti, edifici, paesaggi, tracce, un flusso metafisico di giganti sospesi nei mari e nei cieli. A cura di MBVision con Animation Lights Project e ISIA.

Vestita da una tenda di luci è stata la facciata del Mercato Centrale grazie a un’illuminazione potente, elegante e scenografica.

Sempre nel quartiere di San Lorenzo il Mercato Centrale è stato rivestito da una particolare installazione luminosa in facciata, oltre che da una “tenda” di luci all’interno del mercato.  Un’illuminazione potente, scenografica ed elegante come sempre ha coinvolto anche La Rinascente in Piazza della Repubblica.

Non è mancato anche in questa edizione del Festival il percorso di valorizzazione delle Torri e Porte della città: coinvolte da speciali illuminazioni Porta al Prato e Porta XYZ.

Riccardo Comper

Wilma Arcaini


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